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Lega Pro, a che gioco giochiamo?

Non ci sono dubbi, anche questa estate sara’ molto rovente e siamo certi che gli uffici della federazione in Firenze saranno un vero e proprio crocevia in queste ultime settimane che precedono i termini di scadenza per l’iscrizione al prossimo torneo di Lega Pro, o Serie C se preferite.

La situazione non e’ affatto limpida, chiara e non si riesce a capire come i vertici federali riusciranno a raggiungere il numero prefissato delle societa’ che parteciperanno al Campionato.

Arrivare a 60 squadre, visto l’aria che tira, ci pare veramente improbabile, impossibile, a meno che, come al solito, non si faccia all’italiana…

“Ci sono delle regole scritte che vanno rispettate – ha dichiarato il presidente della Lega Pro Gravina recentemente – e chi non rispecchiara’ certi parametri sara’ escluso”.

Dichiarazioni chiare e che non dovrebbero lasciare dubbi in merito all’allapplicazione di certe norme, criteri, o no?

Non si capisce, allora, il costante bombardamento mediatico riguardo a certe situazioni che ormai sono chiare a tutti e che lasciano poco spazio alle interpretazioni.

Facciamo un esempio pratico di quanto denunciamo oggi.
In questi giorni, terminati gli spareggi play-off che hanno visto il Parma conquistare la promozione in serie B, sono iniziate a circolare notizie in merito ad eventuali ripescaggi in Lega Pro.
Sono state proposte classifiche di merito, punteggi ed altro ma si continua ad ignorare la questione regolamento, come se non esistesse.

Il regolamento, per esempio, dice chiaramente che se una societa’ e’ fallita ed ha trasferito il titolo sportivo ad altra societa’ non puo’ essere ripescata.

Questo, in particolare, e’ il caso della Triestina, dunque non si capisce il motivo per cui, oltre all’attuale dirigenza rossobianca, moltissime testate nazionali continuino a citare il club del presidente Mario Biasin tra le squadre papabili  e dunque ripescabili per completare gli organici della prossima Serie C.

La Triestina, dopo il fallimento, ha passato il titolo sportivo alla nuova società e questo le preclude la domanda di ripescaggio, punto e basta.

Se poi vogliamo continuare con le barzellette, le comiche, un fenomeno tipico della gestione politico amministrativa del nostro paese, continuate pure a scrivere eresie, dando solo illusioni ai tifosi con fiumi di parole, presupposti ed altro che sono chiaramente preclusi nel nascere.

Le cose sono due: o cambia il regolamento e il presidente Gravina lascia prima che siano stati completati gli organici di Serie C, oppure c’e’ poco da fare; chi non ha diritto non giochera’ in Lega Pro.

Ci sono ancora una decina di giorni per modificare il regolamento prima che si chiudano le iscrizioni. Dobbiamo attenderci delle rivoluzioni ai vertici federali? o forse sarebbe meglio smetterla di illudere gli appassionati iniziando a dire come stanno realmente le cose?

Una cosa e’ certa: se la Triestina giochera’ la Lega Pro 2017-2018 sara’ l’ennesima dimostrazione che questo calcio e’ malato, ma non una malattia di stagione, ma bensì un malato terminale a cui non resta altro che contare i giorni che gli restano….

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Pubblicato da il Giu 19 2017. Inserito nella categoria Tuttolucchese, L'Angolo del Tez, Sotto la lente. Puoi seguire le relative risposte tramite RSS 2.0. Puoi lasciare un commento a questo articolo

1 Commento per “Lega Pro, a che gioco giochiamo?”

  1. adesso a trieste si attaccano al cavillo che il cambio di denominazione l’hanno fatto per la serie d e non per salvare la categoria dopo il fallimento, ma si dimenticano che se non avessero fatto il cambio di denominazione non avrebbero potuto partecipare al campionato di serie d e sarebbero dovuti ripartire da capo, ovvero dall’eccellenza se gli andava bene…. Loro li chiamano cavilli e a me mi fanno ridere prima e schifo poi…. Gravina batti un colpo o levati dalle palle….

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