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Serie C, ecco il conto da pagare per questa ennesima rivoluzione

Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori.

La nuova formula dei campionati di Serie C sta dividendo l’Italia in due.

Una buona parte di addetti ai lavori e appassionati vede questa nuova riforma della Terza serie Nazionale come la soluzione a molti problemi, mentre per altri si tratta di una vera e propria ingiustizia sportiva, amministrativa ed etica.

La decisione di ridurre il numero delle squadre partecipanti, per altro ampiamente motivata dalla stessa FIGC e con la supervisione della Covisoc, lascera’ sul piatto molte questioni che riguardano calciatori, tecnici e addetti ai lavori.
Con questo nuovo ed unico format della storia del calcio di Serie C, ci saranno oltre 100 calciatori professionisti disoccupati, ovvero 4 squadre in meno all’appello, oltre a mesi e mesi di vecchi stipendi ancora da pagare.
In questo contesto l’AIC ha gia’ espresso ieri il proprio dissenso, abbandonando in anticipo la riunione del Consiglio Federale che si stava svolgendo a Roma.
La nuova regola che riguarda le sostituzioni durante una partita (si passa dalle attuali 3 a 5) probabilmente e’ stata inserita nel nuovo format per cercare di alzare il tasso tecnico delle squadre e probabilmente aiutare, attraverso i contributi per la valorizzazione dei giovani, gli stessi club ad incamerare un po di soldi in piu’ dalla federazione.

Crediamo, pero’, che tutto questo sia veramente irrisorio rispetto a quanto “perso” complessivamente in quest’ultimo Consiglio Federale.

Una regola del genere cambiera’ drasticamente il modo di fare calcio di tutti gli allenatori, che, nonostante si vociferi che ci saranno tre interruzioni di gioco rispetto alle due attuali (primo e secondo tempo), avranno la possibilita’ di effettuare ben 5 sostituzioni. Tutto questo implichera’ anche scelte di mercato diverse e per il club attrezzati economicamente sara’ piu’ semplice emergere. Una regola, che a nostro parere e’ in controtendenza rispetto al fair play finanziario tanto sbandierato negli ultimi mesi.

A seguire, ma qui torniamo nel campo dei diritti dei lavoratori, ci saranno, come vi abbiamo spiegato, cambiamenti di non poco conto.

Ne e’ pienamente consapevole Il presidente AIC Damiano Tommasi, che si e’ detto pronto a dare battaglia per tutelare la categoria dei giocatori, quelli con il contratto e quelli ancora a “spasso”.
Come capita spesso negli ultimi anni l’assocalciatori sta pensando seriamente ad uno sciopero per far slittare l’inizio dei campionati, fissato per il 27 Agosto.
“Serve un segnale forte e chiaro per tutelare una categoria come la Serie C, la piu’ bistrattata da sempre” – ha dichiarato il presidente Tommasi.
Una dichiarazione che non lascia spazio ad interpretazione, anche se alla fine, come ormai siamo abituati a constatare da anni, finira’ tutto nel solito dimenticatoio, con i giocatori attualmente senza contratto che si schiereranno a favore di uno sciopero, salvo tornare sui propri passi una volta trovata la squadra.
Ed e’ per questo che approfittiamo di questo articolo per lanciare un messaggio anche al presidente Tommasi: Se l’AIC non conta niente perche’ ormai superata dai tempi e dalla mancanza generalizzata di altruismo tra interessati, come capita gia’ da anni con i sindacati dei lavoratori comuni, crediamo si meglio per Lei fare un passo indietro e abbandonare l’incarico di un’associazione che, dati alla mano e sentito il parere di addetti ai lavori e appassionati conoscitori del mondo calcistico professionistico , non ha piu’ senso di esistere.
Siamo uomini o caporali? diceva De Curtis, in arte Toto’…

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Pubblicato da il Ago 5 2017. Inserito nella categoria L'Angolo del Tez. Puoi seguire le relative risposte tramite RSS 2.0. Puoi lasciare un commento a questo articolo

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