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Il 98% dei giocatori di calcio italiano attendono di sapere il loro destino

Il ministro dello Sport Spadafora

Se gli addetti ai lavori, ovvero politici, medici, esperti ecc. stanno lavorando alacramente per cercare di capire se i giocatori professionisti dei campionati di calcio italiano potranno concludere la stagione 2019-2020, restano in attesa almeno il 98% dei tesserati delle categorie inferiori.

Come era successo negli scorsi giorni, vedi il presidente della Serie D Cosimo Sibilia, e’ il Corriere dello Sport che lancia quest’oggi un segnale chiaro e lucido alle istituzioni, alla politica italiana, in un momento decisamente critico e difficile per tutto il nostro paese.

Al momento, come abbiamo riportato in piu’ occasioni, sono i club dalla Serie D in giu’ (Eccellenza, Promozione, Prima Categoria, Seconda Categoria e Terza Categoria), ad attendere indicazioni chiare relative al post-emergenza coronavirus.

Migliaia e migliaia di giocatori, un esercito di dilettanti in attesa di conoscere il proprio futuro, destino.

Ricordiamo, infatti, che in Italia il 98% dei calciatori tesserati milita nei campionati dilettanti, mentre il restante 2% è sotto contratto con club di serie A, B e C.

Gli addetti ai lovori, nei giorni scorsi, visti i proocolli per la riresa degli allenamenti, si sono espressi in merito, ritenendo impossibilile il rispetto delle regole, dunque la conclusione anticipata di ogni manifestazione, campionato, dilettantistico, sembrerebbe la piu’ plausibile.

Saranno i dirigenti della FIGC a dare l’ultima risposta al termine della riunione in programma per il prossimo 8 Maggio, anche se, armai, la strada sembra ormai segnata.

Stop a tutti i campionati dilettantistici (poi saranno da valutare le altre serie, A-B e C) ma l’ultima parola spettera’, appunto, al Consiglio Federale della FIGC.

Quali saranno, dunque, le conseguenze di uno stop forzato dei campionati dilettantistici?

La prima ipotesi, la piu’ “gettonata”, risulterebbe essere la cristallizzazione delle classifiche, anche se il discorso delle promozioni e delle retrocessioni resta ancora tutto da decidere. Fermo restando, lo ricordiamo, che le norme Noif parlano chiaro e prevedono, almeno in Serie D, la promozione delle prime squadre di ogni girone.

A questo punto, lette le normative, restera’ da capire, da vedere, quali saranno i club, le societa’ che verranno retrocesse.

Una situazione decisamente complicata, un groviglio di norme, molte delle quali mancanti in questi particolari casi, che terrenno sicuramente impegnati gli avvocati i futuri ricorsi e prese di posizione eclatanti dei vari club.

Ripresa dei campionati dilettantistici?

Pura utopia per molti, anche se qualcuno continua a sperare. Altri, ovvero quelli che conoscono molto bene i numeri e sanno perfettamente che le categorie dilettantistiche “galleggiano” da sempre in un “mare” di incertezze economiche, si sono gia’ espressi nel merito: “Stiamo attraversando un periodo drammatico, sia dal punto di vista sanitario che economico sociale. Mai come in questi mesi ci siamo resi conto di quanto contiamo nel panorama sportivo, agonistico del nostro paese. Purtroppo questa crisi legata al Coronovirus mettera’ in ginocchio molte realta’ del calcio minore italiano e nessuno ci aiutera’.

Attendiamo fiduciosi un segnale dal governo, ovvero quei soldi promessi dal ministro dello Sport Spadafora. Denari che potrebbero salvare realta’ che non si occupano solo di far calcio, ma aggregazione, crescita fisica, morale e di ideali per i nostri giovani calciatori italiani. Attendiamo le resposte da chi ci governa. Poi, tireremo le somme.

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Pubblicato da il Apr 29 2020. Inserito nella categoria Tuttolucchese. Puoi seguire le relative risposte tramite RSS 2.0. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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