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Acque agitate in casa Lucchese. I pm di Firenze chiedono il fallimento per la Coam di Bacci

Il presidente Bacci (foto Alcide Lucca)

Il presidente Bacci (foto Alcide Lucca)

Andrea Bacci è in difficoltà. Martedì 22 novembre in tribunale a Firenze ha infatti tenuto banco l’istanza di fallimento a carico della Coam, la società di costruzioni del presidente rossonero.

Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, la Coam per anni è stata la cassaforte sicura per tutta una serie di importanti operazioni immobiliari e non, ma già a fine 2015 aveva una situazione finanziaria piuttosto tirata, visto che i debiti avevano raggiunto quota 13,78 milioni, 5,8 dei quali nei confronti del sistema bancario.

Niente di particolarmente preoccupante – si legge nell’articolo – visto il tipo di business che prevede grossi anticipi di cassa, se non per il fatto che buona parte del debito va onorata entro il 2016. Non a caso negli ultimi tempi in tribunale a Firenze si sono succeduti i decreti ingiuntivi dei creditori. Tanto da far mettere in moto la procura, che ha appunto avanzato la richiesta di fallimento.

Dal canto suo la Coam ha risposto con un’istanza di concordato in bianco che le darà un po’ di respiro. Sulla carta almeno 60 giorni. Gli avvocati spiegano che la richiesta del pm è arrivata proprio mentre la Coam aveva già saldato parte dei debiti e stava trattando con le banche, in primis con la Bcc di Cambiano. Ma con l’istanza di fallimento l’obiettivo di arrivare a un accordo di ristrutturazione del debito è stato superato dalla necessità di fare un progetto di concordato ancora tutto da scrivere.

I legali di Bacci sottolineano poi che il passivo è di 13,59 milioni e si confronta con un attivo di 13,97 milioni. “Poi bisogna andare a vedere se le attività sono prontamente incassabili, eccetera”, aggiungono. Questione non secondaria per poter valutare se la società ha un futuro o meno. Tanto che i bilanci e le valutazioni effettuate sulle attività sono al momento oggetto di una puntuale verifica. Da parte dei legali come dei magistrati, che stanno esaminando la documentazione contabile della Coam, credito per credito e debito per debito, in cerca di tutte le risposte che servono per decidere se dare un’altra chance al costruttore.

Altro fronte caldo è la difficile situazione economica della Lucchese Calcio, di cui Bacci e la Coam sono gli azionisti di controllo. Dopo i problemi con l’iscrizione al campionato (la Covisoc aveva bocciato la fidejussione presentata dalla società), per il club calcistico che milita in Lega Pro a breve potrebbero arrivare punti di penalizzazione per il mancato pagamento di alcuni stipendi ai dipendenti della società, che sta provando a galleggiare studiando un piano di alleggerimento dei costi anche tramite la messa in vendita dei migliori calciatori nel mercato di gennaio. Da quello che si sente dire molti dipendenti non riceverebbero lo stipendio ormai da mesi e anche i calciatori non starebbero affrontando un bel momento. Nei giorni scorsi la squadra non ha avuto la possibilita’ di farsi una doccia calda, visto che non erano state pagate nemmeno le utenze dello stadio Porta Elisa…..

Il presidente Bacci ha cosi’ commentato alla stampa: “La Procura a nostro avviso ha esagerato con questa richiesta. Ci sono passività, ma anche tante attività. Quei dati poi non provengono neppure da un accertamento fiscale sulla Coam. La situazione aziendale secondo me è affrontabile, e quindi sono fiducioso che si possa trovare una strada senza grossi traumi. Ripercussioni da questa vicenda sulla Lucchese? Mah… Spero che i giocatori si impegnino sempre di più in campo.”

Intanto cresce la preoccupazione tra i tifosi, che attendono con ansia gli sviluppi di una situazione che nessuno si aspettava. Il 13 Dicembre si avvicina, data in cui la Coam e il presidente Bacci dovranno ricapitalizzare le quote di loro competenza all’interno della Lucchese. Un miraggio? Attendiamo sviluppi.

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Pubblicato da il Nov 23 2016. Inserito nella categoria Tuttolucchese. Puoi seguire le relative risposte tramite RSS 2.0. Puoi lasciare un commento a questo articolo

3 Commenti per “Acque agitate in casa Lucchese. I pm di Firenze chiedono il fallimento per la Coam di Bacci”

  1. Purtroppo, ci risiamo! Tutti i problemi di Bacci e quindi della Lucchese sono riconducibili al goal di Pecchioli al 94°!!
    A Correggio, si centrò una promozione incredibile ed inaspettata, una promozione mai voluta e digerita da Bacci, confermata dalle sue dichiarazioni dove affermava: “a me della promozione frega niente”! A mio avviso, Bacci sin da subito, non ha mai avuto, ne i soldi da investire, ne la voglia di fare calcio seriamente, e ora i nodi vengono al pettine!
    Siamo partiti dai premi promozione mai pagati……….per arrivare in pochissimo tempo ad una penalizzazione imminente e al fallimento della Coam!!

  2. L’avevo scritto a Luglio, dove è stato Obbedio in carriera ? andate a cercare, in questa situazione siamo riusciti a tesserare 29 giocatori per poi rescindere Cecconello quindi ora 28 giocatori da pagare, alcuni dei nuovi contratti sono pesanti il direttore deve spiegarci il perchè di tutti questi giocatori e deve spiegarci il perchè di Sartore regalato che gioca , Lorenzini regalato o rescisso che comunque gioca, Calcagno regalato, gli faccio un plauso con Nobile ma è l’unico per il resto tutta la gestione è negativa e mi augurò non finisca come di solito è finita dove è andato Obbedio speriamo ma la vado dura

  3. La ristrutturazione del debito è una delle varianti del concordato,ma c’è comunque il Tribunale che vigila.A occhio Bacci dovrà dimostrare di avere soldi veri in mano e non vedo come Coam in queste condizioni possa contribuire alla ricapitalizzazione della Lucchese.Per l’ennesima volta sarebbe la società di calcio,in quanto controllata, a fare le spese di questa situazione.Continuano le docce fredde.

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