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Serie D. Il gesto di fair play di Giovanni Madiotto fa il giro del web

Giovanni Madiotto, attaccante del Belluno

Non ci capita spesso di raccontare eventi accaduti in campi che con il girone della Lucchese non hanno niente a che vedere, ma quanto capitato domenica scorsa a Chioggia, in occasione della sfida tra la Clodiense e Belluno, lo vogliamo riportare.

Al 13′ del secondo tempo della sfida valida per la 26′ giornata del Campionato di Serie D, girone C, con le due squadre ferme sul risultato di 0 a 0, il direttore di gara, il Sig. Domenico Leone della sezione di Barletta, decreta un penalty a favore degli ospiti per un presunto mani in area da parte di un difensore della locale formazione.

Dopo che l’arbitro aveva indicato il dischetto, l’attaccante del Belluno, Giovanni Madiotto, si avvicina al direttore di gara per informarlo che era stato lui stesso a tocccare la palla con la mano, non certo il suo avversario che, nel frattempo, era corso in direzione del collaboratore lato tribuna per chiedere spiegazioni.


Una volta preso atto della “confessione” del giocatore bellunese, il direttore di gara e’ tornato sui propri passi, non concedendo il penalty agli ospiti ma una punizione a favore della Clodiense.

Un gesto di fair play che difficilmente si vede nel mondo del calcio e che da lustro ad un giocatore come Giovanni Madiotto, 29 anni, nativo di Treviso, cresciuto calcisticamente nelle giovanili di Treviso e Chievo e che nella sua lunga carriera ha vestito maglie importanti come quelle di Venezia, Bassano, oltre a quella della Nazionale Under 18.

Per la cronaca, la gara e’ terminata con il successo della Clodiense per 1 a 0, ma in queste circostanze, come di raro accade, e’ il gesto del giocatore del Belluno che ha riempito le pagine delle cronache sportive locali e nazionali.

Un bel gesto di fai play, che dovrebbe essere preso come esempio soprattutto nelle leghe maggiori, dove capita spesso l’esatto contrario, ovvero si tenta sempre di simulare pur di ottenere un penalty.

Proprio per avere un opinione di quanto accaduto domenica a Chioggia, abbiamo contattato Stefano Cordeschi, noto giornalista sportivo e allenatore di formazioni giovanili.

Stefano Cordeschi

“Diciamo che questo gesto di fair play dovrebbe essere ricordato soprattutto ai giovani, ma anche ai loro genitori. Invece, purtroppo, capita spesso il contrario e, in diverse circostanze, sono proprio i genitori che dalle tribune attaccano, offendono il direttore di gara.

Il mio messaggio, e vi ringrazio di poter esprimere un mio personele giudizio in merito, e’ rivolto soprattutto ai ragazzi, che da questi gesti dovrebbero prendere spunto, emulando certi comportamenti nobili che accadono sempre piu’ di rado non solo nello sport.

Ricordo a tutti che sotto le divise ci sono degli uomini, dei ragazzi, e tutti possiamo sbagliare, compresi gli arbitri. Anche gli arbitri, dunque, possono commettere errori.

Gesti come quello accaduto domenica a Chioggia devono essere assolutamente messi in risalto e dovrebbero far capire anche a chi segue i propri figli durante le partite che gli insulti gratuiti nei confronti degli avversari o del direttore di gara dimostrano solo l’imbararimento di questo mondo, un mondo che, invece, avrebbe bisogno di gesti come quello del giocatore del Belluno”.

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Pubblicato da il Feb 11 2020. Inserito nella categoria Tuttolucchese, L'Angolo del Tez. Puoi seguire le relative risposte tramite RSS 2.0. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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