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Serie A, Serie B e Lega Pro, cambiano ancora le regole dei campionati?

Lotito

In attesa di sapere chi sara’ il sostituto di Abodi alla presidenza della Serie B (il 9 maggio ci dovrebbe essere l’elezione) ci sono da registrare le dichiarazioni di Claudio Lotito, presidente della Lazio e candidato alla presidenza insieme a Salvatore Gautieri.

Lotito vorrebbe metter mano ancora una volta alle regole dei campionati, riducendo a 2 il numero delle squadre promosse in Serie A.

Ricordiamo che attualmente in Serie B sono 2 le squadre che salgono direttamente nella massima serie, mentre una terza viene promossa al termine degli spareggi play-off che comprendono le formazioni che si sono piazzate dal terzo all’ottavo posto in classifica.

Nonostante il parere contrario di molti presidenti della serie cadetta, Lotito si battera’ per la riduzione delle promozioni, dunque non e’ escluso che qualcosa, a scendere, possa cambiare anche in Lega Pro e in Serie D.

Intanto il presidente del Cesena Lugaresi, tra i contrari al cambio delle regole, si è fatto avanti ieri con una lettera in cui chiede il rinvio delle elezioni, in quanto il Latina non avrebbe piu’ nessun interesse, visto che il club e’ retrocesso matematicamente in Lega Pro.

Cosa potrebbe cambiare?

Attualmente in Lega Pro ci sono 60 squadre suddivise in tre gironi e le promozioni sono 4. Tre direttamente e una dopo gli spareggio play-off. Spareggi che comprendono tutte le formazioni dei tre gironi che si sono qualificate dalla seconda alla decima piazza, ovvero 27 squadre.

Le difficolta’ economiche di molti club della terza serie sono sotto gli occhi di tutti. Sono anni che molti presidenti di club si stanno battendo per il rispetto delle regole, delle scadenze, delle garanzie bancarie, dell’impiantistica. Una battaglia portata avanti da molti e che probabilmente trovera’ il suo culmine nelle prossime settimane, una volta chiusi tutti i giochi.

Non e’ escluso che nella prossima stagione il numero delle partecipanti al campionato di Lega Pro venga ridotto. La manifestazione piu’ clamorosa e eclatante per chiedere il rispetto delle regole e’ stata quella fatta in settimana dal presidente della Racing Roma Pezone, che si e’ detto pronto a non far scendere in campo la propria squadra nell’ultima gara di campionato. Una protesta rivolta ai vertici della Lega Pro: “Non ci sono più i presupposti per continuare questo tipo di calcio – ha detto il presidente Pezone– C’è chi lo fa seriamente, nel rettangolo verde, e chi lo fa non pagando i contributi e gli stipendi. Vorrei creare questa situazione per mostrare che squadre, come la mia, pagano sempre gli stipendi mentre ce ne sono altre che non li pagano da novembre. Cosi’ non va bene. A fare contratti milionari sono buoni tutti, ma bisogna anche mantenere fede agli impegni presi. So per certo che ci sono squadre che non hanno rinnovato fidejussioni, ma non vengono penalizzate, e invece società come la mia che ne ha presentate di validissime. A noi non interessa rimanere in Lega Pro o giocare in D, abbiamo l’intenzione di dimostrare che vogliamo un calcio libero e pulito dove deve essere il rettangolo di gioco a decidere chi deve vincere o meno. Ad armi pari. Paghiamo gli stipendi, i contributi: noi lo facciamo, altri no e non mi sembra corretto”.

Una situazione, quella esposta da Pezone, che mette d’accordo molti club di Lega Pro e di cui il presidente Gravina dovra’ tener conto.

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Pubblicato da il Mag 5 2017. Inserito nella categoria L'Angolo del Tez. Puoi seguire le relative risposte tramite RSS 2.0. Puoi lasciare un commento a questo articolo

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