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Livorno: gli amaranto rischiano di ripartire dall’Eccellenza

Aldo Spinelli

Dopo la retrocessione sul campo e la messa in liquidazione del club, il Livorno calcio rischia seriemente di ripartire dal Campionato di Eccellenza.

Le istituzioni ed i tifosi della citta’ labronica hanno lanciato un appello all’ex patron Aldo Spinelli, il quale, attraverso una lunga nota diffusa nel pomeriggio di ieri, ha escluso un intervento della Spininvest ed i suoi soci, visto che la societa’ di Spinelli rappresenta attualmente solo il 9% del club.

“Riguardo al proliferarsi di articoli di stampa che sembrano imputare ad essa e/o ai suoi soci, l’indisponibilità a consentire la prosecuzione dell’attività sportiva e societaria della A.S. Livorno Calcio, la Spininvest precisa:

  • di essere in quest’ultima titolare di una partecipazione rappresentativa del solo 9% del capitale sociale e, pertanto, di non poterne decidere, né incidere sulle, sorti, avendo fin dal settembre 2020 ceduto la restante partecipazione, in parte e con l’intervento, anche a titolo di garanzia, di CereaBanca, a Sicrea Costruzioni Srl, a La Lucentissima Srl e a TKM srls e, per il residuo, a NH Investimenti Srl società controllata dalla Navarra SpA, le quali tutte hanno acquistato le partecipazioni della A.S. Livorno Calcio Srl nella piena consapevolezza e accettazione della situazione economico patrimoniale e finanziaria di quest’ultima società e assumendo impegni, ad oggi inadempiuti, nei confronti della Spininvest;
  • a decorrere dal settembre 2020 la gestione del Livorno Calcio è stata condotta da soggetti facenti capo ai o, comunque, designati e indicati dai, predetti acquirenti delle partecipazioni sociali;
  • i predetti soggetti acquirenti delle partecipazioni, in data 9 luglio 2021, hanno deliberato la liquidazione della A.S. Livorno Calcio Srl, nominando liquidatore il dott. Pier Paolo Gherlone;
  • In ragione di quanto sopra, si invitano le Istituzioni locali e gli organi di stampa a desistere dal continuare a chiamare in causa la Spininvest e i suoi soci come se questi potessero e dovessero risolvere la situazione creata dagli acquirenti ai quali la stessa Spininvest ha ceduto le proprie quote di controllo della A.S. Livorno Calcio a seguito delle ben note pressioni ambientali.

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Pubblicato da il Lug 15 2021. Inserito nella categoria Le Altre. Puoi seguire le relative risposte tramite RSS 2.0. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

1 Commento per “Livorno: gli amaranto rischiano di ripartire dall’Eccellenza”

  1. Livorno Calcio: Oggi, alle 18, scade il termine per chiedere l’ammissione in serie D.
    Ammettiamo anche che Spinelli e i piemontesi riescano a iscrivere il Livorno al campionato di Serie D – ieri da Genova è partito il primo bonifico, oggi servirà la revoca della liquidazione in assemblea soci e l’azzeramento del capitale -, evitando un fallimento che da un anno incombe sulla società di via dell’Indipendenza. Ebbene, difficilmente riusciremmo a gioire se non per quei pochi dipendenti che conserverebbero il loro posto, alcuni anche con stipendi importanti che chissà come sarebbero garantiti.

    Sì, perché questa società, ormai è conclamato, non può considerarsi più affidabile neppure per una stagione nei dilettanti: non ha i soldi per fare niente senza il bancomat genovese, ma non risponde neppure alle proposte di acquisto come se non volesse lasciare il Livorno. Che, alle 18 di oggi 22 luglio, dovrà appunto presentare documenti e versamenti per l’iscrizione al campionato di serie D, passando appunto prima da un’assemblea convocata in extremis per revocare la messa in liquidazione, azzerare il capitale e quindi chiedere l’ammissione nei dilettanti. In caso contrario, sarà escluso dal campionato, con il conseguente fallimento e 106 anni di storia cancellati.

    Livorno, Curva Nord e club contro Spinelli e i soci: “Vi boicotteremo, avete cancellato la nostra storia”
    Un dramma sportivo che, tuttavia, i tifosi amaranto sarebbero anche disposti ad affrontare pur di liberarsi di Spinelli e dei piemontesi (da Aimo a Cornaglia, da Presta a Casella), con l’amministrazione comunale pronta a intraprendere altri percorsi sportivi e che potrebbe anche continuare a negare lo stadio al Livorno. D’altronde, nessuno crede più a chi vanta curricula fallimentari proprio in società di calcio. E la soluzione prospettata dal liquidatore Gherlone, probabilmente rimanderebbe il fallimento soltanto di un po’.

    Ammesso che legislativamente percorribile, infatti, l’idea del liquidatore di trasferire il debito dell’As Livorno calcio srl in un altro ramo aziendale legato al patrimonio immobiliare – dunque collegato soltanto ai terreni di Fauglia – aprirebbe l’inquietante scenario di proseguire ancora con chi ha trascinato il Livorno al punto più basso di sempre. Sarebbe davvero troppo dopo quanto subito nell’ultimo anno, quando si sono visti giocatori lasciati andar via per pochi spiccioli che nessuno è riuscito a raccattare, trasferte pagate con bancomat personali, ristoranti che non hanno smesso di servire pranzi o cene per conti arretrati da saldare.

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