Lega Pro sempre più nel pallone. Gravina:”Il professionismo in Serie C non è più sostenibile”
In attesa di sapere se all’Arezzo calcio verra’ concesso l’esercizio provvisorio (15 Marzo la sentenza), ovvero se il club amaranto potra’ continuare l’attivita’ agonistica nel Campionato di Serie C 2017-2018, come, per altro gia’ capitato al Vicenza calcio (al Modena calcio non fu concesso), il presidente della terza serie italiana, Gabriele Gravina, torna a lanciare l’allarme: “La serie C 2018-19 potrebbe non partire o potrebbe partire senza tantissimi pezzi importanti”
Questo il pensiero di Gravina, riferendosi alle grandi difficolta’ che sta’ attraversando la Lega Pro in questi ultimi anni.
“Il 30 Giugno prossimo sara’ per noi una dead-line importante – ha proseguito Gravina – se non dovessero esserci modifiche sullo stato attuale delle condizioni di gestione, ci saranno non solo delle defaillance ma anche delle rinunce personali, dirette di tantissimi presidenti.
Ho sollecitato il commissario straordinario Fabbricini a intervenire su tutta una serie di temi importanti, il problema del calcio non è il peso politico ma le riforme.
Ho chiesto che venga fatto con tutte le componenti un confronto diretto e aperto – ha aggiunto Gravina – L’ipotesi di un calcio professionistico di terza serie come Lega Pro in questo momento sembrerebbe superata.
Il professionismo ha fatto il suo tempo e quella del semiprofessionismo credo sia un’ipotesi vincente viste le difficoltà delle società a sostenere e supportare oneri economici e finanziari non più al passo con i tempi.
La Lega Pro ha bisogno del riconoscimento del suo impegno, del suo ruolo, se tutto questo non dovesse arrivare in tempi rapidi, è giusto che tanti dirigenti del nostro calcio comincino a declinare questi impegni che sono diventati insostenibili.
La Lega Pro viene additata come depositaria di tantissime difficoltà e criticità ma si è cominciato a intaccare anche l’integrità finanziaria della serie B e pure dalla A arrivano notizie allarmanti quotidianamente – ha concluso Gabriele Gravina – I presidenti sono stanchi di impegnarsi, di rincorrere obiettivi e chiedono maggiore rispetto per i sacrifici che sostengono da impavidi condottieri, hanno bisogno di ritrovare una dimensione di sostenibilità ”.
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