|

Galligani, Lucca United: La riforma del calcio italiano partirà dalle serie minori

Stefano Galligani

Dopo l’esclusione della Nazionale dai mondiali e le dimissioni del presidente della Figc Tavecchio, il calcio italiano si appresta ad una profonda rigenerazione, rifondazione. Almeno, questo e’ quello che si augurano tutti.

Una rinascita che dovrebbe partire dalle serie minori e che dovra’, giocoforza, coinvolgere profondamente le leghe di Serie A e B.

In questo contesto e in attesa della nomina del nuovo presidente federale, abbiamo chiesto a Stefano Galligani, grande conoscitore di calcio e presidente di Lucca United: quali saranno le linee guida per questa ennesima rivoluzione annunciata?

“Dopo il clamoroso fallimento della Nazionale di Ventura e Tavecchio è auspicabile che il calcio italiano trovi finalmente il coraggio di attuare riforme concrete, partendo anche da una rivoluzione culturale – dice Galligani –

Per la serie C si parlava a settembre scorso di reinserire il semiprofessionismo, prospettando addirittura una vera e propria rivoluzione per il 2020, con un disegno di riforma che andrebbe a coinvolgere la Serie B e la Serie C , riunendole sotto un’unica Lega B.

La rivoluzione più grande andrebbe ad interessare soprattutto la terza serie che muterebbe nel nome e nel numero: in pratica la C così come la conosciamo oggi è destinata a sparire.

Secondo la riforma proposta – prosegue il presidente di Lucca United – la Serie B scenderebbe a una quota di 18/20 squadre e sarebbe denominata B1, mentre l’attuale Serie C prenderebbe il nome di B2, composta da 40 squadre (contro le attuali 60 previste ) suddivise in due gironi da 20 formazioni ciascuno. Il vantaggio, oltre alla riduzione del numero delle squadre professionistiche, porterebbe, si dice, ad una maggiore interazione tra i due campionati gestiti da una sola Lega e le società potranno essere monitorate in modo più dettagliato dal punto di vista finanziario e contributivo.

Ben vengano queste riforme se veramente potranno servire per impedire situazioni come quella del Modena ,lasciato iscrivere al campionato di C nonostante una situazione debitoria senza sbocchi che ha portato all’esclusione dal campionato, umiliando e privando della propria squadra la città ed i tifosi. Ma soprattutto auspichiamo un ente di controllo che possa vigilare sulle vendite delle società : verificare chi compra, attraverso quali società, con quali capitali ecc.

Prevenire situazioni insomma come quella di Modena, impedendo sempre e comunque a personaggi poco trasparenti e magari con trascorsi tutt’altro che limpidi di gestire o far gestire le società  di calcio( a buon intenditor ..)

La riforma  potrebbe avere anche un respiro più ampio – dice Galligani -andando a coinvolgere anche la Serie D che sarebbe rivista con la creazione di 3 o 4 gironi “Elite” con numerosi sgravi fiscali, per fermare anche l’emorragia di società che falliscono una volta retrocesse dalla C alla D.

Questa Serie D Elite sarebbe una sorta di vecchia C2 solo con regole fiscali dilettantistiche più morbide rispetto ai professionisti, mentre sotto a questo nuovo campionato ci sarebbe la normale Serie D come è conosciuta oggi.

In altre parole la Serie C si scinderebbe in due, metà entrerebbe nell’orbita della Serie B, mentre l’altra metà andrebbe nel mondo dei dilettanti e sarebbe gestita dalla Lega D.

Soprattutto i tifosi delle squadre di serie C auspicano misure per riportare finalmente la gente allo stadio. Un primo passo concreto lo si potrebbe avere con orari in fasce orarie accessibili alla maggior parte dei tifosi ( per esempio il turno infrasettimanale da disputare solo alla sera compatibilmente con la stagione ) ed evitando gli “spezzatini” di questi ultimi anni.
Ascoltare e recepire le esigenze dei tifosi dovrebbe essere un impegno morale da parte dei dirigenti della Lega di serie C”.

Non potevamo esimerci da porgere a Stefano Galligani una domanda riguardo il futuro della nostra Lucchese, ed in particolare abbiamo chiesto che fine avesse fatto l’ex presidente del Senato Marcello Pera, che, ricordiamo, nei mesi scorsi aveva dichiarato pubblicamente di essere intenzionato ad entrare a far parte della societa’ rossonera.

“Riguardo al Senatore Pera ed al suo impegno ( annunciato in occasione di una conferenza stampa nel mese di luglio ) per avvicinare imprenditori locali alla società, non so francamente cosa rispondere…

Non ne abbiamo saputo più nulla e quindi dobbiamo desumere che i suoi sforzi non abbiano prodotto i risultati auspicati.

Peccato  – ha concluso Stefano Galligani -perché la strada di un azionariato diffuso, con larga presenza di imprenditori lucchesi, resta a mio avviso ,la strada migliore per costruire una società sempre più “robusta “ e programmare una Lucchese più competitiva”.

www.Tifolucchese.com - Riproduzione Riservata

Url breve: http://www.tifolucchese.com/?p=19916

Pubblicato da il Nov 20 2017. Inserito nella categoria Tuttolucchese. Puoi seguire le relative risposte tramite RSS 2.0. Puoi lasciare un commento a questo articolo

3 Commenti per “Galligani, Lucca United: La riforma del calcio italiano partirà dalle serie minori”

  1. Ma sie……..la riforma era appunto di Tavecchio……e mica si può continuare su quella strada che pur intravedendo qualcosa di buono rimane sempre una strada vecchia di uno che ha portato l’Italia dove sappiamo…..
    a parte il risultato finale noi eravamo in questo stato già da qualche anno solo che il tutto è stato sapientemente mascherato! I settori giovanili sono pieni di ragazzi di altre nazionalità…e gli allenatori dei settori giovanili sono scarsi! Come si può sperare in una nazionale competitiva?? Per quanto riguarda l’under 21 in Inghilterra Spagna Germania e Francia negli ultimi anni hanno vinto tutto quello che c’era da vincere noi è dal 2004 che non vinciamo un europeo under 21…..13 anni….una generazione….per ora….e diventeranno presto 2 se non rivedono qualcosa….
    Se prendiamo per esempio il settore giovanile della Lucchese è roba raccapricciante! Senza campi di allenamento, allenatori a dir poco discutibili senza programmi senza progetti senza idee oltre che senza soldi…..ho visto la beretti Sabato ed è stato uno spettacolo tecnicamente penoso , allenatore compreso….D’angelo capitano, espulso e che fa l’esordio domani sera nonostante una prestazione mediocre! Berrettini che ha fatto il ritiro precampionato con la prima squadra e che ti aspetti più avanti degli altri non sa stoppare una palla….ha una struttura fisica da magazziniere ed una durata di 50 min…Tonazzini idem…..Una panchina lunghisssssima e inutilizzata….ma cosa si insegna a questi ragazzi?? Under 17 allenati da un allenatore imbarazzante…..Vito Graziani che appena vince si chiude nella propria metà campo anche se siamo al 30’…..bisognerebbe pensare che 4-5 giovani all’anno che arrivano a giocare in prima squadra sono dai 40 ai 50.000€ in meno che la società dovrebbe pagare per lo stipendio, il vitto , l’alloggio, la procura a qualche altro giovane cresciuto in un altro posto senza considerare che tanti ragazzi smettono di studiare perchè con queste regole fino a 24 anni sei under ed hai delle possibilità….vedi Bragadin che non è buono neanche in serie D…e che molto probabilmente smetterà a 25 anni dopo aver sacrificato la scuola e gli amici per allenarsi…..

    • Quadro imbarazzante e desolante del settore giovanile sulle cui vicissitudini degli ultimi anni – non ultima la cervellotica iscrizione al campionato nazionale under 16, con trasferte fantozziane a Monopoli e Pagani… – si potrebbe scrivere un libro. Purtroppo i vari personaggi e dirigenti che (stra)parlano su tv e giornali dei massimi sistemi e di Lucchese non aprono mai bocca per evidenziare le situazioni da te descritte

  2. La riforma della C – avanzata da Tavecchio a settembre – pare condivisibile e già la conoscevamo, vedremo se e come verrà attuata. L’importante è che entri in ballo Malagò che ha affossato tutto lo sport italiano, nuoto escluso, ma lì il merito è di Barelli, nemico giurato di Malagò, e che governa nonostante quest’ultimo, con il quale da tempo si vede solo nei tribunali.
    La riforma del calcio però non deve essere solo organizzativa, ma anche comportamentale: il calcio è diventato ormai un raccoglitore di tutte le negatività in circolazione dai presidenti truffatori ai tifosi ricattatori, passando per i settori giovanili infestati da genitori che vogliono decidere tutto e per finire a gesti osceni come quello di Marzabotto.
    Quanto al settore giovanile quello della Lucchese è allo sbando totale, tra dirigenti che se ne vanno, e allenatori che lasciano dicendo che il settore è collassato: sarebbe bene che in qualità di socio Galligani dicesse qualcosa di preciso e chiaro su questo tema.

Scrivi una replica

Nuova pagina 1

Commenti recenti