Ciao Diego, ci mancherai tanto
Erano in tanti, tantissimi quelli che hanno voluto salutare per l’ultima volta Diego Checchi, giornalista, imprenditore, da sempre legato ai colori rossoneri della Lucchese.
Oggi pomeriggio, presso la basilica di San Frediano, si sono svolte le esequie di Diego, ed oltre ai parenti stretti, era presente una marea di amici, appassionati di Lucchese, amici e conoscenti che da sempre stimavano un ragazzo che, nonostante diverse limitazioni motorie dovute ad una malattia, riusciva sempre ad essere in prima fila per narrare, raccontare, le gesta della Pantera, ovunque si trovasse, in casa, come in trasferta.
Purtoppo a noi resta solo il racconto della cronaca odierna, una giornata triste, ma che restera’ impressa in molti di noi.
Prima della cerimonia officiata da Don Lucio Malanca, Diego ha dato un ultimo saluto alla sua seconda casa: Lo Stadio Porta Elisa, dove l’auto che lo trasportava si e soffermata per qualche minuto prima di raggiungere, seguito da tanti tifosi appassionati, la Basilica di San Frediano.
Ad attenderlo nella storica Basilica del Centro Storico cittadino, c’erano, oltre ai tantissimi amici, colleghi e conoscenti, la Mamma Francesca ed il fratello gemello Luca.
Diego Checchi lascia un grande vuoto tra gli appassionati della Pantera, un vuoto diffficilmente colmabile.
Anche noi, che lo conoscevamo molto bene, vogliamo porgere le nostre personali condaoglianze alla famiglia, ai sui cari, agli amici, agli appassionati che da sempre seguivano i suoi racconti appassionati sulla Lucchese, certi che il ricordo di Diego restera’ indelebile e per sempre nella storia centenaria della nostra amata Lucchese.
Ciao Diego, riposa in pace. Il popolo rossonero non ti dimentichera’ di certo….
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Oltre ad il mio personale e sincero saluto a Diego, voglio ricordare con piacere un episodio che ormai e’ finito nel dimenticatoio. Erano gli anni in cui al Porta Elisa non era stata ancora costruita la struttura per accogliere i disabili. C’era, ma sembrava un pollaio. Chiamai Diego e gli chiesi se voleva aprire una rubrica qui su Tifolucchese dal nome: la voce dal pollaio.
Chiaramente si trattava di una provocazione, un modo indiretto che aveva il fine ultimo di concentrare le attenzioni dell’amministrazione comunale del tempo al fine di intervenire in maniera drastica e definitiva sulla struttura onde evitare patimenti per quelli di “casa” ma anche le figure meschine con gli ospiti diversamente abili che frequentavano il Porta Elisa ed erano costrette a seguire le gare dal “pollaio”.
Diego si rifiuto’, ma non perche’ non voleva raccontare le gesta della squadra per tifolucchese, ma perche’ aveva una dignita’ ed una fermezza che lo portava a pensare e credere che, alla fine, le cose giuste da fare, prima o poi, arrivano, vengono realizzate. Io, perdonatemi, proporrei di affiggere una targa nel settore sopracitato a Diego e chiamarlo: settore “Diego Checchi”.
Ciao Diego e un caro abbraccio a chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene.